Stando a una ricerca, il consumo di pesce e di frutti di mare non sarebbe privo di rischi. Ecco che cosa è emerso dallo studio.
Il pesce e i frutti di mare contengono tanti nutrienti importanti per l’organismo. Basta pensare agli omega 3, alla vitamina B e alla vitamina D per farsi un’idea del loro ruolo all’interno della dieta. Purtroppo, l’influenza dell’uomo ha avuto un effetto deleterio sull’ambiente. Le sostanze chimiche, di conseguenza, stanno contaminando anche la flora e la fauna marina.
Si tratta di un problema non indifferente perché alcuni composti possono avere degli effetti davvero gravi sulla salute. In determinate circostanze, è stato riscontrato anche un aumento del rischio di cancro. Questi dati sono stati resi noti da una ricerca effettuata da Megan Romano e dal suo team.
La ricerca lancia l’allarme: pesce e frutti di mare inquinati dalle sostanze chimiche
Con il pesce e i frutti di mare si possono realizzare tantissime ricette strepitose. Si tratta di cibi comunemente diffusi nella dieta mediterranea. Le loro proprietà consentono all’organismo di ottenere grandi benefici. L’omega 3, per esempio, stimola la concentrazione, aumenta la memoria e potenzia le facoltà cognitive. Purtroppo, una ricerca ha messo in evidenza una questione allarmante.
Per portare avanti lo studio è stata presa in esame l’alimentazione degli abitanti di Portsmouth, in Inghilterra. Qui, infatti, il consumo di questi cibi è particolarmente elevato. È emerso che, purtroppo, tali prodotti presentano un quantitativo non indifferente di PFAS. Questo termine viene utilizzato per indicare un vasto gruppo di composti chimici. Stando alla ricercatrice Megan Romano, essi possono avere delle conseguenze gravi sulla salute.
È stato rilevato un aumento del colesterolo, della pressione arteriosa nelle donne in gravidanza e delle diagnosi di alcuni tipi di cancro. Inoltre, la risposta immunitaria ai vaccini è meno marcata rispetto a chi è poco esposto alle sostanze citate. Nei prossimi mesi o anni, potrebbero esserci nuove scoperte relative all’argomento. Per il momento, infatti, i dati raccolti sono ancora limitati.
Indubbiamente, l’industrializzazione e i rifiuti stanno compromettendo il benessere dell’ambiente. L’acqua è inquinata e anche le creature che vivono al suo interno ne risentono enormemente. Nonostante questo, è importante continuare a includere il pesce nell’alimentazione. Una sospensione, infatti, potrebbe avere altrettanti effetti negativi.
L’unico modo per difendersi dai PFAS è quello di seguire una dieta varia ed equilibrata. Così facendo, i rischi verranno ridotti al minimo: “La comunità scientifica sta lavorando a fondo per comprendere meglio il rapporto rischio-beneficio complessivo del consumo di prodotti ittici“.