Per chi vuole dimagrire, eliminare gran parte dei grassi spesso è la prima soluzione, ma non è sempre una strategia corretta.
L’alimentazione è un equilibrio rigoroso di macro e micronutrienti, che devono essere introdotti in quantità adeguate rispetto al bisogno giornaliero, in un regime che possa essere sostenibile, sano e adatto alla perdita di peso, se quello è l’obiettivo. Ovviamente, nello sviluppo di una tabella alimentare, si possono applicare diverse strategie e proporzioni, ma spesso a essere sacrificati sono i grassi.
Il motivo è molto semplice: ogni grammo di grasso porta 9 kcal, più dei carboidrati e soprattutto delle proteine. Con una quota più bassa, si può quindi mangiare di più, avere maggiore senso di sazietà e non disperdere i sacrifici a tavola. Eliminarli del tutto, però, è assolutamente sconsigliato e potrebbe nuocere alla salute.
Passando ai numeri, una dieta con un normale quantitativo di grassi prevede il consumo tra il 20% e il 35% del fabbisogno calorico giornaliero totale. Spopolano anche approcci ugualmente validi, come le diete LFD e VLFD, in cui i valori scendono alla forbice tra il 15% e il 20% o addirittura sotto il 15% dell’energia complessiva. Va da sé che si debbano attuare solo sotto stretta vigilanza del medico nutrizionista e per determinati periodi di tempo.
Matteo Migliaccio, farmacista, nutrizionista e personal trainer, ha specificato su ‘dilei.it’ che “alcune fonti di grassi possono rivelarsi estremamente benefiche come i famosi omega 3 (Ω-3) e omega 6 (Ω-6), altre invece possono ricoprire un ruolo più ambivalente“. Certo, se gli insaturi sono fondamentali e importanti per il benessere dell’organismo, lo stesso non si può dire dei lipidi trans o di quelli saturi, spesso contenuti in fritti, junk food e pietanze poco sane.
Prediligere scelte sane, quindi, resta la priorità oltre qualsiasi dato. Sono sempre di più gli studi che mirano a dimostrare come la qualità degli alimenti faccia la differenza nel dimagrimento. Dal punto di vista nutrizionale, è importante specificare che i grassi possono essere importanti per produrre energia e come riserva metabolica, ma anche per la produzione ormonale, il signaling ormonale e la modulazione dell’espressione genica.
In più, sottolinea ancora Migliaccio, “i lipidi alimentari permettono di assorbire le vitamine liposolubili A, D, E, K a livello intestinale, e anche altri composti bioattivi presenti negli alimenti che vengono ingeriti“. Per cui, eliminarli a priori è un’idea assolutamente sbagliata e pericolosa per la salute.
A meno che non si tratti di sportivi, seguiti costantemente da un’equipe medica, nel qual caso è meglio trarre energia dai carboidrati, è sempre bene preferire un’alimentazione bilanciata tra tutti i macronutrienti. I risultati saranno comunque ottimi.
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